martedì 22 luglio 2008

Ma quale stampa, bellezza!

Concerto di Tom Waits all'Arcimboldi di Miano. Ufficio stampa a cura della D'Alessandro e Galli. "Pronto sono un giornalista vorrei accreditarmi". "Non sono previsti accrediti. I giornalisti pagano come tutti. Sono 125 euro più i diritti di prenotazione". Non mi era mai successo. Con questo sistema basta aumentare i prezzi per tenere lontana la stampa. Se un ingegnere del suono deve entrare in sala, durante lo spettacolo, per verificare l'acustica gli fanno pagare il biglietto? Vuoi vedere che quello del giornalista non è più considerato un mestiere come gli altri? Non credo che un idraulico per riparare i cessi dell'Arcimboldi debba prima spendere i 125 euro. Il pubblico paga perché sceglie di andare al concerto, lo fa per piacere. I giornalisti no. Non è assolutamente detto che la sera del 17 luglio morissi dalla voglia di ascoltare Rain Dogs, Dirt in the Ground o Jesus Gonna Be Here. Magari avrei preferito una serata trash al Bicocca Village o ciondolare con un Daiquiri in mano alle Colonne di San Lorenzo. All'Arcimboldi dovevo andarci per lavoro. Come l'idraulico, come il vigile del fuoco addetto alla sicurezza. Alcuni colleghi che hanno diligentemente pagato il biglietto mi spiegano che l'idraulico e il vigile del fuoco sono convocati dal Teatro, che non sono loro a proporsi e che, soprattutto, non se ne può fare a meno. Credevo che anche della stampa non si potesse fare a meno. Speravo che la libera cronaca e la libera critica fossero utili alla società e anche al Teatro, tanto quanto l'idraulico. Ho scoperto che non è più cosi.