mercoledì 21 maggio 2008

Destra e sinistra

Il 25 aprile del 2003 usciva sul Manifesto l'ultimo editoriale di Luigi Pintor. In questi giorni il giornale lo ha pubblicato di nuovo. Inizia così:
"La sinistra italiana che conosciamo è morta. Non lo ammettiamo perché si apre un vuoto che la vita politica quotidiana non ammette. Possiamo sempre consolarci con elezioni parziali o con una manifestazione rumorosa. Ma la sinistra rappresentativa, quercia rotta e margherita secca e ulivo senza tronco, è fuori scena. Non sono una opposizione e una alternativa e neppure una alternanza, per usare questo gergo. Hanno raggiunto un grado di subalternità e soggezione non solo alle politiche della destra ma al suo punto di vista e alla sua mentalità nel quadro internazionale e interno. Non credo che lo facciano per opportunismo e che sia imputabile a singoli dirigenti. Dall’89 hanno perso la loro collocazione storica e i loro riferimenti e sono passati dall’altra parte..."

mercoledì 7 maggio 2008

Veltroni, Veltroni...

"Sono più gravi i fatti della Fiera del Libro" ha detto Gianfranco Fini riferendosi al giovane di Verona ucciso dai naziskin e alle bandiere israeliane bruciate a Torino. Meraviglia, stupore, condanna. Di giornali e televisioni. Chissà perché? La destra è anche questo. E Fini è uomo di destra. E' stato segretario del Fronte della Gioventù e del Movimento Sociale Italiano. Un fascista, come ancora si definiva nei primi anni '90: «Nessuno può chiederci abiure della nostra matrice fascista» e «Credo ancora nel fascismo, sì, ci credo»
Ma Veltroni che si dice democratico e anche di sinistra?
«Non bisogna mai stabilire priorità su questi temi. Sono due fatti diversi: nel primo caso c’è una vita spezzata ed è molto grave, sottovalutarlo sarebbe un errore molto serio. L’episodio delle bandiere bruciate a Torino è altrettanto grave ma stabilire delle priorità in questi casi è assolutamente sbagliato»
Ma come sbagliato? Certo che bisogna stabilire delle priorità.
Come si può dire che bruciare delle bandiere "è altrettanto grave"? La bandiera è un simbolo. Nicola Tommasoli, ucciso perché ha rifiutato una sigaretta al suo aggressore, era un uomo. Come Walter Veltroni.

sabato 3 maggio 2008

Il solito film

Opening del solito World Press Photo, dalla solita Sozzani, nella solita Milano noiosa. Il solito pubblico con i soliti dilettanti che sbavano. Il solito banale prosecco nei soliti brutti bicchieri. E poi le solite foto, fatte dai soliti fotografi (si somigliano tutti) e i soliti temi. La solita miseria, i soliti morti. Sembra tutto finto, un film. Il solito. Si racconta che i grafici della redazione di Vanity Fair americano abbiano confuso la foto dell'anno scattata da Tim Hetherington, con le foto di scena Di Apocalypse Now di Coppola che dovevano essere impaginate nello stesso numero della rivista.

giovedì 1 maggio 2008

I telefilm di Vincenzo Visco

Non so se è corretto pubblicare i redditi degli italiani. Non ho difficoltà a dichiarare il mio. Pretendo di conoscere quello di chi ha un ruolo pubblico - ministro o poliziotto che sia - e confesso che mi piacerebbe anche sapere quanto guadagnano alcune persone comuni. Pura passione per il gossip.
La cosa scandalosa è che Vincenzo Visco sia stato viceministro dell’Economia.
«Non vedo problemi, c'è in tutto il mondo, basta vedere qualsiasi telefilm americano» ha detto per spiegare questa sua decisione.
Ha imparato il peggio da Berlusconi. Non bastavano fratelli più o meno grandi, isole popolate da gente famosa e Xfactor vari per rincretinire femmine frustrate e maschi incapaci di reagire? Adesso arrivano anche i telefilm americani per giustificare le scelte del passato governo di sinistra. O era di destra? Non l'ho mai capito.
Anche perchè non è vero che è così in tutto il mondo. Negli Stati Uniti ad esempio, malgrado i telefilm che hanno ispirato il signor Visco, "tutte le informazioni personali riguardanti il contribuente sono protette dalla Federal Tax Law. Nessuna informazione privata, come nome, numero sicurezza sociale, indirizzo, numero di telefono, reddito può essere reso pubblico" Come ha dichiarato all'Ansa Andrew DeSouza, portavoce dell'IRS, (Internal Revenue Service), l'agenzia che raccoglie le tasse per le finanze degli USA.
Chissà se loro scrivono le leggi guardando i nostri sceneggiati?